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Lavoro e America al primo posto per Romney mentre Obama si riappropria di “can”

17 Ottobre 2012

17 ott 2012

Expert System ha analizzato con la tecnologia semantica Cogito il linguaggio usato dal Presidente Obama e dallo sfidante Romney nel corso del secondo faccia a faccia televisivo che si è svolto questa notte alle 3 (ora italiana).

Da una prima analisi linguistica quantitativa emergono dati numerici molto simili fra loro: entrambi i candidati usano più o meno lo stesso numero di frasi (Obama 496 periodi per 1398 proposizioni; Romney 554 periodi spalmati su circa 1406 proposizioni) e la stessa struttura lessicale sia in termini di frequenza sia di registro e terminologia (l’80% circa delle parole usate da Obama e da Romney sono d’uso molto comune, nessuno dei due ha usato termini ricercati o rari).

È quindi nel linguaggio di Obama che si nota una prima differenza rispetto al dibattito precedente, dove la struttura delle frasi risultava più complessa e le parole un poco più ricercate; mentre Romney sembra piuttosto ripetere lo stesso ritmo del dibattito precedente.

Un esame linguistico più approfondito, incentrato sull’analisi semantica dei testi e l’estrazione automatica di concetti ed entità (come i nomi propri di persona), ha fatto invece emergere alcune differenze significative. La parola “Romney” spicca al primo posto fra il gruppo dei sostantivi più usati da Obama. Un dato che, insieme con un uso leggermente maggiore di verbi di azione e la presenza più rilevante del pronome personale we (+28% rispetto a Romney che mostra di prediligere la prima persona singolare I), sembra confermare un atteggiamento più convinto e agguerrito (di attacco e non più di difesa?), da parte del Presidente nei confronti dello sfidante.

Economia, politica, commercio e finanza sono i temi trattati principalmente da Obama. Gli stessi anche di Romney, che però cita anche lavoro, legge e welfare (spazia di più per maggiore indecisione? per ampliare il proprio consenso?). I verbi più citati dai due candidati non evidenziano particolari differenze di approccio. È però interessante notare che can questa volta è in cima alla lista dei verbi modali più usati da Obama (mentre nel primo dibattito al primo posto c’era would).

Per tutti i dettagli sull’analisi semantica e l’estrazione automatica dei dati, scrivere a [email protected]