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Alla traduzione serve intelligenza (artificiale). Le app per l’apprendimento

Nova24 Tech, Il Sole 24 Ore

– Qualche settimana fa, Lee Seedol, campione mondiale di Go (gioco da tavola cinese) ha perso la sua partita più attesa: quella contro AlphaGo, un supercomputer creato da Google. Un fatto che ha aperto nuove discussioni su quali siano le vere frontiere dell’intelligenza artificiale. Quali sono i limiti? E quali le potenzialità? In questo contesto si inseriscono altri sviluppi che proprio il colosso di Mountain View ha in serbo. Uno su tutti è quello legato a Google Translate, il famoso software per la traduzione dei testi. Gli ingegneri di Big G stanno lavorando all’utilizzo di reti neurali per migliorare le performance del traduttore, un sistema che potrebbe veramente rivoluzionare un settore che negli ultimi anni ha fatto comunque grossi passi avanti. E per capire quanto Google tenga a questo settore, basta guardare alla recente acquisizione della startup Word Lens famosa per la sua tecnologia che permette di inquadrare una scritta in lingua straniera (un cartello stradale, oppure un menu al ristorante) per ottenere la traduzione.

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