La Repubblica
In un Paese, il nostro, dove il cyber crime nel 2017 è costato 6,73 miliardi di dollari alla collettività (fonte Report Accenture Ponemon Institute), l’università italiana ha scelto di iniziare a formare “hackers etici”, i white hat.
Tra i vari corsi di laurea e master, l’Università di Modena e Reggio ha attivato due anni fa un corso di perfezionamento in cyber security – la Cyber Academy – diretta dal professor Colajanni.
Nei prossimi giorni a Singapore, si sfideranno giovani talenti a livello mondiale al Cyber Defender Discovery Camp, a cui parteciperanno anche 4 studenti della Cyber Academy. L’iniziativa è sostenuta dall’azienda Cy4Gate, frutto della joint venture tra Expert System ed Elettronica.