Le società che analizzano big data avevano profetizzato l’esito delle urne: “I toni del No erano più rabbiosi, il Sì non ha catturato il popolo della Rete”
– Non chiamateli “sondaggisti” del web. Di fatto, però, le società che analizzano il “sentiment” della Rete ci avevano visto giusto sull’esito del referendum. Il grande “orecchio digitale”, che per mesi ha ascoltato e classificato centinaia di migliaia di conversazioni del popolo dei social, aveva previsto una vittoria del No. Ma ciò che gli analisti di big data non si aspettavano è che lo scarto rispetto al Sì fosse così schiacciante.
Il sorpasso del No.”Dopo il testa a testa delle scorse settimane, nelle ultime 48 ore c’è stato il sorpasso sui social dei contrari alla riforma, con una prevalenza media del 54 per cento contro il 46 per cento dei Sì”, conferma Andrea Melegari, vicepresidente di Expert System, società che disegna scenari monitorando con algoritmi di intelligenza artificiale le parole più usate su Twitter. “A trainare la rimonta del No è stato senza dubbio il M5s – continua Melegari – che si è mosso su un terreno congeniale: la Rete fa parte del suo Dna, sia i big che i militanti sono consapevoli della potenza dei social e li usano meglio. Viceversa, se escludiamo Renzi, i titolari del Sì sono stati meno incisivi. Twitter ha espresso un voto di pancia”.
Leggi l’articolo di Monica Rubino